Messina, patologie epatiche croniche in aumento: al centro dell’annuale convegno GrECAS l’uso dell’IA e lo sviluppo della rete epatologica siciliana

“Innovazioni e Futuro della Ricerca Epatologica in Sicilia”: è il titolo della riunione annuale del Gruppo epatologico clinico associativo siciliano (Gr.E.C.A.S.). L’appuntamento è per venerdì 13 sabato 14 dicembre presso il Royal Palace Hotel di Messina. Una due giorni, con segreteria organizzativa e provider a cura di Biba Group, per fare il punto su diversi aspetti delle patologie epatiche croniche, per le quali si registra un incremento dovuto all’abuso del consumo di alcol e a cause metaboliche come il diabete e l’obesità, tra cure efficaci esistenti e possibili soluzioni future attraverso anche l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Nei prossimi anni saranno disponibili nuove terapie per la cura delle malattie epatiche da steatosi, cioè di accumulo di grasso nel fegato. “L’IA sta rivoluzionando la medicina, – spiega il responsabile scientifico, assieme a Vito Di Marco e Irene Cacciola, e presidente del Gr.E.C.A.S. Marco Distefano – offrendo strumenti straordinari per accelerare le scoperte scientifiche, migliorare le diagnosi e sviluppare terapie innovative”.

Uno strumento operativo potente, quello dell’intelligenza artificiale, in grado di supportare medici e ricercatori nelle complesse pratiche cliniche, “a patto che – sottolinea Distefano – il suo pieno potenziale si realizzi solo all’interno di una ricerca scientifica rigorosa, trasparente e responsabile. Affrontare sfide cruciali, come la riproducibilità dei risultati e l’integrazione etica dell’IA, è fondamentale per garantire che queste tecnologie diventino davvero alleate affidabili e sicure”. Il convegno Gr.E.C.A.S. costituirà dunque un’occasione preziosa per il personale sanitario per imparare a conoscere e utilizzare l’IA con competenza attraverso un approccio pratico e concreto.

Non solo IA tra i temi, la due giorni sarà anche occasione per porre le basi per un ulteriore sviluppo della rete epatologica siciliana nell’ambito delle patologie virus-correlate. Una collaborazione già ben avviata tra centri e ospedali che ha portato all’ottimizzazione dell’iter diagnostico e terapeutico per l’identificazione ed il trattamento, in particolare, dell’infezione/malattia da HCV fornendo al contempo informazioni scientifiche di straordinaria rilevanza con la conseguente produzione di numerosissimi lavori pubblicati sulle principali riviste mediche internazionali. “Le epatiti croniche dovute alle infezione da virus epatitici B (HBV), C (HCV) e Delta (HDV) rappresentano una delle principali cause di malattia epatica cronica e di cancro epatocellulare a livello globale. – spiegano le professoresse del Dipartimento di Medicina dell’Università di Messina Irene Cacciola e Teresa Pollicino – Il report 2024 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, pur sottolineando i grandi progressi fatti negli ultimi decenni nella lotta contro queste infezioni, rivela che si è ancora ben lontani dal raggiungere il preventivato obiettivo di eradicare i suddetti virus entro questo decennio e sprona a continuare a sviluppare la ricerca scientifica sia sul piano epidemiologico e diagnostico che su quello della definizione dei meccanismi patogenetici e delle più appropriate strategie terapeutiche”. In Sicilia, la ricerca scientifica in epatologia ha una lunga e importante tradizione: “I gruppi di ricerca Universitari di Palermo e di Messina negli ultimi 40 anni sono stati riferimenti europei per la  ricerca sulle epatiti virali e sulla cirrosi. – spiega  Vito Di Marco, professore di Gastroenterologia presso l’Ateneo di Palermo – Negli ultimi 10 anni la creazione della rete SINTESI (Sicilian Network for Therapy, Epidemiology and Screening in Hepatology)  ha permesso la partecipazione alla ricerca clinica di tutti i centri clinici siciliani che hanno competenze specifiche nella gestione delle malattie del fegato e il Gr.E.C.A.S. ha diffuso le conoscenze scientifiche e promosso la collaborazione tra i centri clinici”.

Oggi le cause principali delle malattie del fegato sono profondamente cambiate, “sono aumentati anche i casi di tumore primitivo del fegato nei pazienti con cirrosi epatica. – conclude Di Marco – Ma, parallelamente, sono stati compiuti importanti progressi nella gestione delle malattie croniche e in particolare nella gestione delle malattie gravi con l’aumento straordinario del numero dei trapianti di fegato negli ultimi 2 anni e della disponibilità di terapie innovative per la cura e la gestioni dei tumori del fegato. Occorre oggi rafforzare l’approccio multidisciplinare alle malattie di fegato,  l’organizzazione dell’assistenza sanitaria in una rete clinica diffusa nel territorio e l’utilizzo delle nuove tecnologie innovative come l’intelligenza artificiale”.

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